Manuela Bailo morta per soffocamento: l’esito dei primi esami
Manuela Bailo non sarebbe morta per le cause derivanti da una caduta dalle scale come raccontato agli inquirenti da Fabrizio Pasini, l’uomo 48enne sindacalista della Uil in carcere da domenica sera con l’accusa di omicidio ed occultamento di cadavere. Manuela Bailo sarebbe morta per soffocamento. Questo l’esito dei primi esami sul corpo della 35enne di Nave trovato lunedì mattina nelle campagne di Azzanello in provincia di Cremona. Più passano le ore maggiori elementi emergono in questa assurda vicenda che ha spento per sempre il sorriso di una giovane donna solare e ben voluta da tutti. L’omicidio risalirebbe alle prime ore dell’alba di domenica 29 luglio, stimato nel lasso di tempo tra le 4.30 e le 5.30. Un omicidio avvenuto nell’abitazione della madre di Fabrizio Pasini ad Ospitaletto. La sera prima, alle 21.12 l’ultimo messaggio scritto di proprio pugno da Manuela Bailo all’ex fidanzato e convivente. Poi il buio, il silenzio e quel corpo senza vita gettato in una pozza per la raccolta dei liquami organici nella cascina abbandonata di Azzanello, paese che Pasini ben conosceva praticando il softair. La Tac effettuata sul corpo profondamente segnato da 23 giorni sotto terra ha evidenziato una frattura alla testa. Per i medici tuttavia non è compatibile con la possibilità di morte della donna. Nella casa di via Allende ad Ospitaletto da questa mattina sono in azione i Ris dei Carabinieri i quali avranno il compito di scovare tracce di sangue. Perchè se davvero come racconta Pasini, Manuela Bailo avrebbe perso sangue dalla bocca e dalla testa sul pavimento, sui muri e sul lavandino del bagno dovrebbero essere riscontrate delle tracce.
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