Lanfranco Cirillo, noto ai più con l’epiteto di “architetto di Putin”, era già indagato dalla Procura di Brescia per evasione fiscale dall’inizio dello scorso marzo. In queste ore la Guardia di Finanza bresciana, su ordinanza del Gip, ha operato un sequestro preventivo di 141 milioni di euro per reati tributari (contrabbando e dichiarazione infedele), riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
Tutto è partito a seguito della scoperta, in provincia di Brescia, di un elicottero immatricolato in Russia per il quale non erano stati assolti gli adempimenti di natura doganale. Le successive indagini hanno portato a scoprire un presunto caso di fittizia residenza all’estero.
Cirillo in particolare è indagato poiché non avrebbe dichiarato redditi per dicine di milioni di euro fra il 2013 e il 2019, pur mantenendo in Italia il centro dei propri interessi familiari, affettivi ed economico-patrimoniali.
L’alto tenore di vita dell’architetto-armatore, che si godeva sfarzose abitazioni, un elicottero, yacht, quadri di artisti del calibro di Picasso e Fontana, oltre che gioielli e denaro (contante e in banca) in gran quantità, è stato considerato dalla Finanza del tutto sproporzionato rispetto a quanto dichiarato.
Da qui e dal fatto che per tali possedimenti non sono state date giustificazioni idonee, la decisione del sequestro preventivo in attesa del giudizio.