Sono sei le condanne nell’inchiesta “Cebero” portata avanti dal sostituto procuratore Paolo Savio. Le indagini hanno fatto luce su diverse frodi messe in atto per evadere l’Iva sulla vendita di plastica e dei suoi derivati.
La condanna più alta è stata inflitta a Angelo Emanuele Costa, 61enne di San Paolo e Sandro Monteleone di Passirano. I due sono stati condannati rispettivamente a 9 e 8 anni di reclusione. L’inchiesta ha dimostrato che proprio loro due sono stati gli ideatori delle frodi.
5 anni e 4 mesi invece per Paolo Accursi che l’accusa ha classificato come partecipe e 3 e 1 anno a Giovanni e Felice Montanaro, commercialisti pugliesi.
L’inchiesta portata avanti da Savio e dalla Guardia di Finanza ha ricostruito lo schema della frode: Costa e Monteleone, le due menti, acquistavano materiale dall’estero e dopo averla trasformata e rivenduta si procuravano forniture false e false fatture per non pagare l’Iva.
La merce poi veniva venduta ad aziende d’oltre confine costruire ad hoc. Grazie a questo meccanismo gli imputati avrebbe emesso fatture false per quasi 300 milioni di euro.