

Ecco la stanza d’ascolto Monia Delpero, il nuovo spazio all’interno degli uffici della Squadra Mobile in Questura a Brescia che vuole accogliere le donne vittime di violenza. È un nuovo servizio, ma chiamarlo così è riduttivo. Si tratta di uno spazio sicuro, confortevole, dove chi subisce violenza potrà fare il primo passo verso la libertà.
Ascolto che si unisce inevitabilmente al ricordo. La nuova stanza è stata infatti dedicata a Monia Delpero, una ragazza brutalmente uccisa dall’ex fidanzato nel lontano 1989. Era la notte di Santa Lucia del 1989. Il suo corpo venne nascosto in un sacco di plastica e lasciato in un canale di scolo, sconvolgendo l’intera comunità.
La madre Gigliola Bono ha trasformato quel dolore in una missione di vita. Il suo impegno instancabile nella sensibilizzazione sulla violenza di genere ha dato vita a iniziative come la mostra itinerante “Io ti ascolto”, in collaborazione con il Centro Antiviolenza “Casa delle Donne” e con l’Associazione “Cerchio degli Uomini”.

“Spero che le ragazze come Monia vivano, non muoiano – ha detto Gigliola a Èlive – È la memoria che ti salva. Senza passato e memoria non avrai futuro. Io spero di salvare anche solo una persona, e se ne salvo anche solo una ho già vinto”.