“Ci tengo sempre a specificare ai miei cittadini che la gestione è totalmente in capo alla Prefettura, che la struttura era della Prefettura e non del Comune di Brescia. Potrebbe sembrare che io sia complice, ma io non sono complice di niente. Non li volevo, me li sono trovati, cerchiamo di gestirli al meglio. Ovviamente collaboro con la Prefettura per far sì che i miei cittadini non abbiano nessun problema”.
Questo è un breve passaggio dell’intervista rilasciata a Èlive dal sindaco di Flero Pietro Alberti. Il tema è ovviamente quello relativo ai migranti e al centro di smistamento individuato proprio sul territorio comunale dopo il polverone levatosi a seguito delle voci di una sua installazione all’ex caserma Randaccio in città.
Secondo il Primo cittadino, la vicenda salita alla ribalta negli ultimi tempi non è altro che una strumentalizzazione politica. Questo perché il nuovo centro di smistamento non crea alcun tipo di problema trovandosi in un’area industriale e ospitando poche decine di migranti per solo una manciata di giorni prima del reindirizzamento dei Cas (Centri di accoglienza straordinaria).
A Flero un Cas c’è già da tempo, da molto prima del centro smistamento. “Il Cas crea più problematiche di questa nuova struttura – dice Alberti – Però è un anno e mezzo che ce l’ho e nessuno è mai venuto a chiedermi quello che mi stanno chiedendo ultimamente”.
“Io penso che questa situazione sia un po’ troppo amplificata e ci sia solo una strumentalizzazione da una certa parte politica – continua il Sindaco – Alla fine questo rifiuto da parte del Capoluogo, secondo il mio punto di vista di piccolo amministratore, è solo una strumentalizzazione politica perché in questo momento non c’è un Governo amico”.
Alberti ripete più volte che il tutto è riconducibile a un gioco politico figlio dei diversi schieramenti che oggi guidano la città di Brescia e il Paese. “Io ho totalmente fiducia dell’attuale Governo, a cui appartiene la mia parte politica – conclude – e sono sicuro che risolveremo i problemi”.