Proseguono gli sbarchi di migranti a Lampedusa. Sono 114 le persone soccorse su due barconi e sbarcate sull’isola durante la notte tra domenica e lunedì. La Guardia costiera ha rintracciato al largo dell’isola 70 tunisini su un natante. Neanche il tempo d’ultimare le procedure di trasferimento verso l’hotspot che la Capitaneria ha avvistato e agganciato un altro barcone con a bordo 44 extracomunitari: 4 marocchini e 40 originari del Bangladesh. Anche i due gruppi sono stati portati al centro di prima accoglienza dove si trovano, al momento, 650 persone, con una capienza limite di 95 persone. Ieri 520 migranti erano stati accompagnati in altre strutture. Due barche con a bordo rispettivamente 7 e 16 tunisini, sono arrivate direttamente al molo Madonnina di Lampedusa (Ag) lunedì. A bloccare i migranti, subito dopo gli approdi autonomi, sono stati i militari della Guardia di finanza. Dopo i primi controlli sanitari le persone sono state accompagnate all’hotspot.
Alcuni abitanti dell’isola, nella notte, come riporta Repubblica, hanno bloccato tendendo una corda l’unica strada d’accesso al molo commerciale. Fra i manifestanti anche l’ex senatrice della Lega Nord, Angela Maraventano. Al molo sono andati la Digos, i poliziotti dell’Immigrazione e i carabinieri. “Abbiamo bloccato tutto, non entra nessuno e non esce nessuno – è stato detto durante la protesta – . Siamo stanchi, adesso basta”. La protesta è avvenuta mentre era in corso lo sbarco dei 44 migranti soccorsi in mare aperto dalla Guardia costiera. “Chiediamo due aerei per trasferire, immediatamente, questi migranti che sono sull’isola perché siamo in pericolo” ha detto Maraventano.
“Avrete già letto dei 100 migranti scappati a Caltanissetta. Si aggiungono ai tunisini scappati a Pantelleria e a quelli evasi dall’hotspot di Pozzallo, i quali, a loro volta, si sommano a tutti gli altri. Nessuno dica che è responsabilità delle forze dell’ordine: fanno tutto quello che possono e siamo loro grati. È semplicemente sbagliato che si faccia finta di nulla da parte del governo di Roma e che si dica che ‘tutto va bene'”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. “Pretendo rispetto per la Sicilia – aggiunge il Governatore – , non può essere trattata come una colonia. Abbiamo dato disponibilità e chiediamo reciprocità, ma vediamo che nella gestione del fenomeno migratorio c’è troppa improvvisazione e superficialità”.