L’offensiva russa contro le principali città ucraine, in particolare la capitale Kiev, sembra sempre più rallentata. Rispetto a quanto riscontrato nei giorni scorsi, quando la resistenza della capitale ucraina è bastata per avere la meglio, in questa fase i militari russi sembrano aver scelto una tattica volutamente attendista, mirata a riorganizzare le forze in vista di quella che alcune fonti russe definiscono la “fase principale” dell’operazione militare che dovrebbe partire entro le prossime 24 ore e durare per i successivi tre giorni.
Un fatto confermato anche dalle immagini satellitari che mostrano un convoglio militare russo lungo circa 60 chilometri avanzare verso la capitale ucraina. Al momento a Kiev, l’attività russa rimane “limitata” proprio perché le truppe schierate nei dintorni della città stanno aspettando l’arrivo dei rinforzi. La difesa dell’Ucraina della città è stata strenua sinora, ma è probabile che offensive ancora più dure riprenderanno nelle prossime 24 ore. Se la forza della pressione russa si intensificherà in termini di numeri e mezzi come sembra, l’esercito ucraino potrebbe non riuscire a impedire il completo accerchiamento della città. Tuttavia la massiccia presenza di soldati e uomini delle Forze di difesa territoriali ucraine potrebbe rendere “estremamente costoso” il prezzo da pagare per ottenere il controllo della capitale.
Le immagini mostrano centinaia di mezzi corazzati, obici e altri veicoli militari a circa 27 chilometri dal centro di Kiev. Maxar riferisce anche di ulteriori concentrazioni di forze russe e elicotteri d’attacco nella Bielorussia meridionale, al confine con l’Ucraina. Il senatore statunitense Chris Murphy ha scritto ieri sul proprio profilo Twitter che “la Russia tenterà di circondare e isolare Kiev nelle prossime settimane”, e che “la battaglia per Kiev sarà lunga e sanguinosa, e gli ucraini si stanno preparando rapidamente al combattimento strada per strada”.
A Kharkiv, intanto, dopo una serie di offensive senza successo, le truppe russe stanno utilizzando artiglieria e lanciarazzi multipli, intensificando di fatto le operazioni. Ovviamente, il risultato di tale sforzo è il “drammatico” aumento delle vittime civili e dei danni alle infrastrutture critiche, stando a quanto riferiscono le autorità locali. Difficile fare delle previsioni sulla tenuta della resistenza ucraina, evidentemente molto determinata ma anche sfiancata da giorni di combattimento. Anche nell’area meridionale dell’Ucraina, i progressi dell’offensiva russa sono più lenti rispetto a quelli registrati nelle prime fasi dell’operazione militare.
Non si può escludere che ciò dipenda dalla necessità di concentrare gran parte delle unità per la presa di Mariupol, il porto più importante dell’Ucraina sul Mar D’Azov. Proprio Mariupol, tuttavia, a detta delle milizie dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, oggi sarà completamente circondata. Nella stessa situazione versa la città meridionale di Kherson che, come riferito dalle autorità locali, è stata accerchiata dai militari russi che hanno già istituito dei posti di blocco su tutte le principali strade di accesso al centro abitato.
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