Si è tenuto ieri in Corte d’assise il processo per l’omicidio preterintenzionale di Fulvio Ferremi, il 65enne falegname morto quattro anni fa in seguito ad un’emorragia celebrale, causata secondo l’accusa dalla spinta che nove giorni prima avrebbe ricevuto dalla vicina, Graziella Zani.
Secondo i periti, il trauma avrebbe causato una reazione a catena che ha portato Ferremi alla morte. Una tesi che conferma il nesso tra la caduta e la successiva morte avvenuta 9 giorni dopo.
La difesa della donna però non ci sta. La donna inoltre continua a ribadire di non aver spinto il vicino, tutt’altro. Sarebbe stato proprio Ferremi a spingere la donna e che lui poi avrebbe inscenato caduta e trauma.
Per la sentenza intanto si dovrà aspettare il prossimo 13 maggio.