E’ morto, all’età di 96 anni, Sergio Zavoli, giornalista, scrittore e politico. Nato a Ravenna nel 1923 e cresciuto a Rimini, Zavoli ha lavorato in Rai, dove è stato direttore del Gr, e anche del quotidiano “Il Mattino”. E’ stato autore di grandi inchieste e programmi, come “La notte della Repubblica”. È stato anche senatore e presidente della Commissione di Vigilanza Rai.
“Uno straordinario maestro di giornalismo, che ha coniugato la professione al massimo livello con la disponibilità a dare insegnamenti verso chi desiderava accedere al mondo dell’informazione”. Lo ha dichiarato Carlo Verna, presidente del Consiglio nazionale Ordine dei giornalisti, ricordando Zavoli. “Finché la salute glielo ha consentito – ha aggiunto Verna – ha svolto la sua prolusione ai corsi che l’Ordine nazionale promuove da anni a Fiuggi, attirando l’attenzione e l’ammirazione di quanti vi partecipavano a cominciare da noi che li organizzavamo. Poterlo presentare ai praticanti è stato un enorme privilegio. La scomparsa di Sergio Zavoli è un grande dolore per la comunità dei giornalisti e contemporaneamente costituisce un vuoto incolmabile anche nella formazione di coscienze professionali. I suoi racconti giornalistici sono già storia, la sua figura un esempio che non potrà essere dimenticato. L’Ordine nazionale rappresentando tutti i giornalisti italiani si stringe alla moglie Alessandra anche lei nostra collega e alla famiglia Zavoli, con sentimenti di cordoglio e vicinanza”, ha concluso il presidente del Cnog.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dichiara: “La scomparsa di Sergio Zavoli mi addolora. Desidero anzitutto esprimere i miei sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari. Il giornalismo italiano – continua il capo dello Stato in una nota – perde uno dei suoi maestri. Il congedo di Zavoli – come lui stesso lo definiva – sarà occasione per ripensare la sua eredità, per ricordare l’originalità e la qualità dei suoi lavori più importanti, per trarre spunti e ispirazione dal suo stile, dalla sua etica professionale, dalla sua grande forza narrativa capace di andare in profondità e di cogliere l’umanità che sta dietro gli eventi e i protagonisti”.
Mattarella prosegue: “Giornalista, scrittore, intellettuale di grande sensibilità, Zavoli è stato un pioniere dalla radio e una personalità tra le più rappresentative della televisione italiana. Il suo nome e il suo volto sono legati a programmi di successo e di valore, che resteranno nella memoria. La sua autorevolezza lo portò alla presidenza della Rai e, successivamente, da senatore, alla presidenza della commissione di Vigilanza sui servizi radiotelevisivi. Lascia – conclude il presidente della Repubblica – una testimonianza di un grande insegnamento per tutto il mondo dell’informazione e per i giovani che si avviano a una professione così importante per le libertà democratiche e per la qualità della vita civile”.
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