Multe per prostitute: due automobilisti riscarciti dal Tribunale
Due automobilisti, stessa contravvenzione e medesimo successo davanti al giudice. E’ quanto a due automobilisti della provincia di Brescia accomunati da una vicenda che li ha coinvolti e visti vincere davanti al giudice di pace in tema di prostituzione. Il primo caso, esaminato mercoledì 25 ottobre davanti alla Corte, ha riguardato un 54enne bresciano il quale, a metà agosto scorso, era stato sanzionato con 500 euro di multa a Mazzano dopo che la Polizia Locale lo aveva pizzicato con una “lucciola” a bordo della sua auto. Il regolamento comunale vieta questo genere di atteggiamenti: da qui era scattata la multa. Peccato solo che l’uomo colto in flagrante, attraverso il proprio legale, abbia impugnato la pratica portandola davanti al giudice e si sia visto cancellare la multa. Le motivazioni saranno disponibili nell’arco di quindici giorni, ma appare chiaro il fatto che ci sia disparità di normative tra quella nazionale e quella locale. In sostanza la legislazione statale non prevedrebbe multe nel contrattare una prestazione sessuale con una prostituta e i Comuni non potrebbero integrare queste disposizioni. L’alta analoga vicenda si è consumata invece a Brescia dove un 35enne, nel 2016, si era visto presentare una contravvenzione da parte della polizia locale dopo aver accostato in via Vallecamonica, in città, accanto a una meretrice. Anche per lui era scattata una multa da 500 euro. Sanzione che il giudice di pace aveva annullato ma con gli organi di polizia che aveva negato di cancellarla. Di fronte al diniego, il 28 marzo prossimo, ci sarà una udienza in cui l’uomo impugnerà proprio il rifiuto a cancellare la sanzione.
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