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Natalità in lieve crescita a Brescia e le mamme virano sul privato

Un po’ in controtendenza rispetto ai dati nazionali, nel 2022 a Brescia si è registrata una leggera crescita nelle nascite quantificata in un +0.5%. A spingere questo aumento sono le neo mamme straniere che sono praticamente un terzo di tutte le partorienti, una percentuale leggermente superiore alla media nazionale.

Il quadro è stato tracciato dall’Ats di Brescia per quanto riguarda il proprio territorio di competenza, in buona sostanza tutta la provincia esclusa la Valle Camonica che è controllata da Ats Montagna.

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L’età media delle mamme è sempre in crescita e si mantiene più elevata nelle donne italiane rispetto alle straniere. Nel primo caso l’età media del primo figlio è di 32 anni, nel secondo poco meno di 29. Da notare come si in costante aumento il numero di parti oltre i 40 anni che dal 2003 sono praticamente raddoppiati.

Le differenze fra mamme italiane e straniere non si limitano all’età: le italiane sono in genere più istruite (solo il 14.9% non ha nessun titolo o il titolo elementare) mentre nelle straniere la percentuale sale a quasi il 50%. Stesso discorso per il lavoro. Il 79,4% delle italiane lavora, contro il 21,6% delle straniere. La maggior parte della mamme straniere è inoltre sposata, mentre addirittura la metà di quelle italiane è nubile.

La maggior parte delle nascite di terra bresciana avviene nelle due principali strutture cittadine: Civile (3.053 parti) e Poliambulanza (2.699 parti). Più della metà decide di partorire in strutture pubbliche ma si sta verificando una decisa virata verso i punti nascita degli ospedali privati.

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