Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, Vibo Valentia, Messina, Palermo, Trapani, Agrigento, Benevento, Avellino, Milano, Alessandria, Brescia, Gorizia, Pisa, Bologna e Roma le provincie coinvolte. In queste città, circa 500 finanzieri dei comandi provinciali della GdF e dello Scico sono intervenuti per eseguire i provvedimenti di misura cautelare nei confronti di 63 persone, tra imprenditori e funzionari pubblici, richiesti dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Capo Giovanni Bombardieri.
Ma qual è il motivo dei provvedimenti? L’aver pilotato degli appalti e l’aver agevolato a tale scopo le cosche della ‘ndrangheta, in particolare quella dei Piromalli, che opera nella Piana di Gioia Tauro. I finanzieri hanno eseguito anche sequestri di beni e imprese per oltre 103 milioni di euro. Delle 63 persone, 14 agli arresti domiciliari, 20 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, 29 divieti temporanei di esercitare attività imprenditoriale.