Erano in gravi condizioni di salute e la loro morte è da attribuirsi a cause naturali indipendenti fra loro. Così ha sentenziato il Pubblico Ministero Corinna Carrara ad aver chiuso nei giorni scorsi con l’archiviazione l’inchiesta relativa alle cinque morti premature nel reparto di Terapia Intensiva neonatale dell’ospedale Civile di Brescia. Lo scrive il Bresciaoggi in edicola.
Un attenta e dettagliata indagine, quella svolta dalla Procura che sulla scia delle morti nel reparto del nosocomio cittadino aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo nei confronti di ignoti. La drammatica consequenzialità delle morti è dunque avvenuta per svariate cause e non riconducibili ad una solamente. Scongiurato anche un focolaio endemico come invece si era pensato inizialmente.
“I decessi sono avvenuti per cause indipendenti tra loro, i piccoli erano già gravissimi alla nascita” si legge negli atti. Le indagini svolte dai carabinieri del Nas di Brescia e l’analisi approfondita della documentazione medica ad opera dei consulenti tecnici nominati dalla Procura hanno escluso di fatto infezioni a trasmissione nosocomiale o responsabilità colpose da parte dei sanitari. Di fatto medici ed infermieri del Civile sono stati scagionati.