Una decisione che ha scatenato l’ira dell’opposizione. Benito Mussolini rimane cittadino onorario di Salò. Una non decisione, dato che la maggioranza di centrodestra, tramite il capogruppo Comini ha deciso di rinviare il tema.
“I numerosi articoli di giornali e gli interventi sui social hanno creato pregiudizio e tutto determina un pesante condizionamento”. Dello stesso avviso anche il sindaco Giampiero Cipani. Il tutto mentre all’esterno del municipio erano presenti cinquanta tra carabinieri, poliziotti e agenti Digos, allontanando vari cittadini che avrebbero voluto partecipare. La questione dunque passa agli amministratori che verranno eletti nelle comunali di maggio.
Una scelta, quella del rinvio, contestata in maniera aspra dall’opposizione che aveva chiesto la revoca. Toni aspri arrivano dal capogruppo di minoranza Stefano Zane: “Il Consiglio Comunale non è solo il luogo dove si amministra una città, il Consiglio Comunale non è un’assemblea condominiale, il Consiglio Comunale è il luogo dove ci si confronta anche da posizioni diverse, su temi anche spinosi, dove si esprimono le proprie opinioni e dove si rispettano quelle degli altri, è il primo luogo in cui si realizza la democrazia. Per questo motivo riteniamo che ieri sera il Consiglio Comunale di Salò sia stato insultato e maltrattato. Per questo motivo abbiamo abbandonato l’aula, per questo motivo non parteciperemo più alle riunioni di questo Consiglio Comunale, nella speranza che il prossimo sia migliore”.