Saranno almeno nove milioni – senza contare gli escursionisti in giornata – gli italiani in viaggio per la festa della Repubblica, il primo “ponte” vero e proprio della primavera, dato che la celebrazione cade di giovedì.
C’è, però, margine di ulteriore miglioramento, dato che altri 4,3 milioni non escludono di prendere qualche giorno di ferie. Se si ripeterà il “copione” di Pasqua, quando, negli ultimi giorni, quasi tutti gli incerti avevano optato per la partenza, avremmo più di 13 milioni di viaggiatori: un risultato positivo e in linea con la propensione, che da qualche tempo si registra, a superare le molte incertezze del momento, tornando in vacanza. È quanto si legge in una nota di Confcommercio.
Sarà però una corsa ad accaparrarsi le ultime disponibilità per quella metà di loro che ancora non ha prenotato, a meno che non possano contare su proprie soluzioni di trasporto e alloggio. Con una durata media di tre giorni, i viaggi saranno in Italia nel 95% dei casi, per la metà al di fuori della propria Regione, spendendo quasi 460 euro a testa. Per cene, pranzi e aperitivi durante la vacanza, Fipe-Confcommercio calcola una previsione di spesa totale che va da 860 milioni di euro a 1,3 miliardi di euro, confermando la ristorazione come componente importante dell’offerta turistica.
Si torna quindi a fare vacanze vere e proprie, scegliendo prevalentemente una struttura turistico ricettiva e, solo in tre casi su dieci, una seconda casa o ospiti di parenti o amici. Le mete preferite sono il mare nel 37% delle intenzioni di viaggio, seguito però da città, borghi e luoghi d’arte, indicati dagli intervistati tra il 13 e il 14%, con i giovani fino a 35 anni che preferiscono una grande città e la fascia 55-74 che invece opta maggiormente per borghi e contesti più a dimensione d’uomo.
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