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Nuovo calo per l’export bresciano, occorre guardare oltre l’Europa

1,2% in meno. L’export bresciano registra una flessione nel secondo trimestre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, il quinto calo consecutivo. Il valore è però di circa 5,33 miliardi di euro, quindi in crescita del 4,8% rispetto al primo trimestre.

Nei primi sei mesi del 2024 l’ammontare complessivo dell’export dal made in Brescia si attesta a 10.424 milioni, in flessione del 4,9% sul 1° semestre 2023 (10.963 milioni): secondo il centro studi di Confindustria si tratta di un andamento più negativo rispetto a quanto emerso in Lombardia (-1,6%) e in Italia (-1,1%).

Anche nel primo semestre del 2024 Brescia si conferma al quinto posto della classifica delle province italiane per valore delle vendite all’estero, dietro Milano (28.686 milioni), Torino (13.810), Vicenza (11.507) e Firenze (11.457).

Per il centro studi di Confapi a soffrire continua a essere l’import-export intra UE, in particolare verso la Germania.

“I dati sull’export, insieme a quelli sulla produzione industriale, fotografano una situazione non allarmante, ma sicuramente da valutare con attenzione – afferma Pierluigi Cordua, presidente di Confapi Brescia e Confapi Lombardia – Le difficoltà della Germania non aiutano e questo suggerisce, anche in prospettiva, la necessità per le nostre imprese di rivolgersi a mercati emergenti, in particolare l’India e l’Africa”.

“L’industria bresciana sconta l’elevata esposizione verso la Germania, la cui economia risulta in forte affanno – ha aggiunto il vicepresidente di Confindustria Brescia Mario Gnutti – Serve perciò guardare a mercati fuori dall’Unione Europea, come Stati Uniti e Asia, pur con tutte le attenzioni del caso su entrambi i versanti”.

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