Si appesantisce la posizione dell’unico indagato per la morte dell’86enne Diva Borin. Le indagini non si possono definire chiuse, ma per il badante tuttofare Salvatore Spina, accusato di omicidio volontario, il quadro si aggrava.
il 37enne, deve infatti rispondere anche di truffa processuale. L’accusa, è di aver depistato gli inquirenti, convinti che sia lui ad aver strangolato l’anziana che aiutava quotidianamente in casa. La svolta, arriva dal medico che ha eseguito l’autopsia, Andrea Verzeletti.
E’ emersa la rottura dell’osso del collo, che secondo il medico non sarebbe compatibile con la posizione in cui è stata trovata la donna. Il Badante Spina, ha trovato la signora seduta sul divano, senza vita. Nel tentativo di rianimarla, ha riferito di aver spostato il corpo appoggiandolo a terra.
Per medico e inquirenti, la donna non sarebbe comunque morta sul divano, ma qualcuno l’avrebbe messa seduta dopo averla strangolata in un altro punto della casa. Risulterebbe infatti impossibile, strangolare da dietro una donna seduta su un divano con lo schienale appoggiato al muro.
Da qui la contestazione del reato di truffa processuale per Spina, che resta a piede libero.