Sono in tutto sei gli indagati per la morte e l’omicidio di Nadia Pulvirenti, la terapista uccisa da alcune coltellate il 24 gennaio del 2017 sferrate da Abderrahim El Mouckhtari, 56enne marocchino affetto da disturbo delirante e ospite della struttura per pazienti psichiatrici «Cascina Clarabella» di Iseo.
Lo scrive il Bresciaoggi. Si tratta di 5 persone più la cooperativa dove Nadia prestava servizio. Tutti quanti dovranno rispondere di concorso colposo in un delitto colposo. Si tratta di Andrea Materzanini, direttore del Dipartimento di Salute mentale di Iseo, Giorgio Callera, responsabile del centro psico psicosociale e direttore della residenza leggera della struttura, Annalisa Guerrini, responsabile Cps di Rovato e del piano terapeutico dell’omicida, Claudio Vavassori presidente del consiglio di amministrazione di Diogene, la cooperativa a cui fa capo Cascina Clarabella, e infine Laura Fogliata, collaboratrice di Vavassori.
Secondo il sostituto procuratore Erica Battaglia i sei indagati non avrebbero valutato con attenzione la pericolosità di Abderrahim El Mouckhtari, con l’uomo assolto poiché incapace d’intendere e di volere e messo in una struttura Rems per 10 anni.
A questo si aggiunge la non predisposizione di un piano terapeutico adeguato che impedisse a El Mouckhtari di afferrare il coltello da cucina per pugnalare a morte Nadia Pulvirenti.
Al datore di lavoro di Nadia viene inoltre contestato il fatto di non aver redatto un «valido e adeguato» piano di valutazione dei rischi per le figure professionali non garantendo la sicurezza dei propri lavoratori.