Si fa sempre più veloce l’attività investigativa della Procura generale di Brescia sulla morte di Sana Cheema, la ragazza bresciana di origini pachistane barbaramente uccisa proprio nella sua terra d’origine nell’aprile 2018. Dal Pakistan sono arrivati i fascicoli che ora la Procura sta facendo tradurre per arrivare ad una verità definitiva.
Dell’Osso si è detto soddisfatto della tempistica e della collaborazione internazionale. Tra gli indagati per ora figurano solo il padre e il fratello della giovane, che in Pakistan erano stati arrestati e poi assolti per via di prove non sufficienti.
Dopo la riesumazione del corpo, l’autopsia aveva confermato che Sana era stata sgozzata. Altri indagati potrebbero aggiungersi una volta terminata l’attività di controllo della documentazione. Il lavoro della Procura procede a ritmo serrato.