Sulla carta (e nella vita di tutti i giorni) era un operaio, ma affiancava a questa professione quella di medico per così dire amatoriale. Un indiano residente a Leno è finito nel mirino dei Nas. In casa sua i militari hanno infatti ritrovato e sequestrato oltre 200 confezioni di farmaci molti dei quali non autorizzati nel nostro Paese, oltre ai classi strumenti medici come stetoscopio, otoscopio, misuratori di pressione, deflussori per flebo, siringhe e aghi.
Le indagini hanno preso il via qualche mese fa, quando un uomo, sempre indiano, ha varcato la porta degli uffici del Nas di Brescia per raccontare la sua disavventura. A causa di una malattia della pelle era entrato in contatto con un connazionale presentatogli come un medico esperto. Questi, dopo averlo visitato gli aveva personalmente praticato, al prezzo di 150 euro a prestazione per tre volte, alcune iniezioni di un mix di medicinali. La “terapia” aveva soltanto dato un sollievo temporaneo. A distanza di qualche giorno infatti, i sintomi dell’infezione erano tornati a manifestarsi in maniera più forte.
Il finto medico si era sempre mosso in maniera accorta: aveva visitato sempre “a domicilio” il suo “paziente”, al quale aveva lasciato un recapito telefonico che portava a un’altra persona, apparentemente estranea ai fatti. L’unico passo falso una vecchia denunciaper esercizio abusivo.
L’indiano è quindi stato nuovamente denunciato e l’analisi del suo cellulare potrebbe aiutare a chiarire meglio la sua posizione.
Foto d’archivio.