I primi arresti sono scattati all’alba di oggi. In totale sono 15 le persone coinvolte di cui la maggior parte cittadini tunisini, un pakistano e un indiano. Per 11 di loro si sono aperte le porte del carcere, due sono stati posti ai domiciliari e due hanno ricevuto il divieto di dimora. Ben 290 le cessioni di droga certificate per un volume di traffico di circa 8 chili e mezzo di eroina, un chilo di cocaina e due chili di hashish.
Questo in breve il bilancio della maxi operazione anti-droga “Salto nel buio” della Questura di Brescia che ha riguardato principalmente la zona di via Milano in città.
Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Caty Bressanelli, hanno avuto inizio nell’ottobre 2019 a seguito dell’aumento esponenziale delle morti a causa dell’abuso di sostanze stupefacenti e in particolar modo di eroina. Le successive verifiche della Polizia avevano portato alla scoperta di un fiorente mercato illegale dello spaccio in questa zona della città, tanto noto da attirare folti gruppi di tossicodipendenti anche da fuori provincia.
Le vendite fruttavano a tal punto che i vari spacciatori si dedicavano solo a questa attività illegale che nella maggior parte dei casi rappresentava l’unica fonte di guadagno.
Anche grazie all’aiuto delle telecamere nascoste gli agenti sono stati in grado di ricostruire l’attività di spaccio individuando anche il fornitore principale dei vari pusher, un 40enne tunisino con numerosi precedenti proprio per spaccio.
Segno di quanto consolidato e ben rodato fosse questo mercato è il curioso linguaggio in codice usato tanto dagli spacciatori quanto dai clienti. I grammi di droga erano ad esempio chiamati “minuti”, mentre la cocaina “latte”. Era stato persino creato un linguaggio speciale per tenersi aggiornati sui vari controlli effettuati in zona dalle forze dell’ordine.
Uno degli indagati, affezionato al nostro paese e forse ancora di più al guadagno che riusciva a garantirsi con la vendita della droga, per paura di essere espulso dall’Italia aveva provato a ottenere illegalmente la cittadinanza. Come? Nei primi mesi del 2020 aveva contattato una donna promettendole cifre superiori ai 6mila euro in cambio di un matrimonio di comodo.