“In questo momento il Brescia Calcio non ha il potere di cambiare le sorti. Deve attendere e sperare in un passo falso altrui. Al momento le possibilità di ripescaggio non sono tante, però fossi un tifoso bresciano monitorerei con estrema attenzione tutto ciò che può accadere in questi dieci giorni”.
Così, intervistato da Èlive, si è espresso Carlo Rombolà in merito all’intricata vicenda che in queste ore sta riguardando il Brescia e più in generale tutta la Serie B. Rombolà è un avvocato esperto in diritto sportivo, disciplina che insegna anche in università. Grazie alla sua competenza abbiamo provato a fare un po’ di chiarezza sulla situazione attuale, sui possibili sviluppi e anche sull’operato della società di via Solferino.
A più riprese in questi ultimi giorni infatti, il Brescia si è dimostrato decisamente aggressivo dal punto di vista legale con diverse iniziative volte a guadagnare il ripescaggio in cadetteria: la presenza in aula a Reggio, il ricorso all’omologa, la segnalazione alla Covisoc, quella di illecito sportivo alla Figc, la domanda di iscrizione alla Serie B nonostante la retrocessione e infine l’accesso agli atti. Tutto ciò può essere utile alla causa?
Non secondo l’avvocato Rombolà. “Se anche Cellino non avesse posto in essere queste mosse, chi deve giudicare delle posizioni di Reggina e Lecco l’avrebbe fatto comunque – ci dice – Le mosse di Cellino potrebbero servire a mettere un po’ di fiato sul collo a chi deve giudicare? Probabilmente, ma la Covisoc e gli organi preposti all’interno della Federazione vanno avanti lo stesso”.