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Par condicio, Rolfi: “Avevamo ragione”. La Loggia: “Prendiamo atto”

Con una delibera di fine maggio resa pubblica solo nelle scorse ore, l’Agcom ha ritenuto contraria alla norme la comunicazione social e non solo da parte del Comune di Brescia in campagna elettorale. L’autorità garante cita nel dettaglio una serie post, messaggi Telegram e conferenze stampa in cui appaiono Assessori dell’allora Giunta in scadenza e la stessa sindaco facente funzione (nonché candidata) Laura Castelletti.

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Perciò l’autorità ha ordinato che il Comune pubblicasse sulla homepage del sito ufficiale un messaggio in cui sia fatto espresso riferimento alla non rispondenza delle pubblicazioni incriminate rispetto a quanto previsto dalla legge. La pagina è apparsa sul portale del Comune e dovrà rimanervi per 15 giorni.

La segnalazione era partita dall’allora candidato sindaco del centrodestra Fabio Rolfi che aveva segnalato la vicenda alla Prefettura avviando di fatto tutto l’iter. Delibera alla mano, oggi Rolfi reagisce in modo netto: “L’autorità ha elencato 27 violazioni, avevamo ragione – scrivono in una nota dal centrodestra – È già la seconda volta che viene certificato l’uso improprio della comunicazione istituzionale da parte del centrosinistra in campagna elettorale. Era avvenuto anche nel 2018”.

La compagine oggi all’opposizione aggiunge come, essendo una decisione post voto, evidentemente non possa avere valore dal punto di vista elettorale ma parla di “un brutto precedente per Brescia”, annunciando un “occhio vigile e attento anche sotto questo profilo”.

Non si è fatta attendere anche la reazione della Loggia che prende atto della delibera. “La nostra intenzione è sempre stata quella di rispettare le norme vigenti, infatti la comunicazione istituzionale si è molto modificata in periodo elettorale – fanno sapere – Se ci sono state sbavature sono state causate da una diversa interpretazione della legge e non dalla volontà di aggirarla”.

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