Le Commissioni Affari istituzionali e Sanità hanno espresso a maggioranza parere negativo in merito al progetto di legge di iniziativa popolare sul fine vita. I Consiglieri hanno anche respinto gli emendamenti presentati dai gruppi di minoranza.
La riunione segue due mesi di lavori con una serie di audizioni che hanno sviscerato argomentazioni di natura giuridica, etica e medico-sanitaria e che hanno coinvolto una cinquantina tra docenti universitari (per lo più professori di diritto costituzionale), operatori assistenziali, esperti che hanno contribuito alla stesura di disegni di legge a livello nazionale, responsabili di associazioni ed enti, avvocati.
“Durante i lavori di Commissione abbiamo dato ascolto e presenza ai tanti punti di vista di differenti realtà e soggetti – ha commentato Patrizia Baffi di Fratelli d’Italia, che ha presieduto la seduta – Riguardo al merito abbiamo sempre sostenuto la difesa del bene vita così come il pieno e totale supporto ai malati attraverso servizi e percorsi che già le Asst hanno in essere, rivolti alla terapia del dolore e delle cure palliative”.
D’altro canto, la relatrice di minoranza Carmela Rozza (PD) ha insistito sulla necessità di “prevedere una procedura affinché possa essere rispettata la sentenza costituzionale”. “Occorre perciò intervenire – ha aggiunto – per definire aspetti organizzativi del servizio sanitario che come stabilito dal Titolo V della Costituzione spettano alla Regione”.
Nel corso del dibattito sono intervenuti diversi consiglieri di maggioranza e minoranza. Il forzista Giulio Gallera ha ad esempio espresso voto favorevole al progetto di legge. Nelle varie votazioni la maggioranza ha scelto di pronunciarsi con l’astensione (che tecnicamente equivale a un voto contrario) in quanto, è stato spiegato dal relatore, la materia non è di competenza regionale.
Il progetto di legge verrà ora trasmesso dalle Commissioni al Consiglio regionale per essere discusso entro il 21 novembre, entro i nove mesi dall’assegnazione del testo alle stesse Commissioni.