In vista del Capodanno lunare cinese del drago, una partita di pallavolo era in pieno svolgimento a Scandicci, una città nel nord Italia, vicino alla famosa città storica di Firenze. Durante le pause, tamburi e gong riecheggiavano e i colori rosso e oro del Capodanno cinese riempivano lo stadio. Le danze del drago e del leone, eseguite da decine di performer di arti marziali professionisti, hanno entusiasmato il pubblico.
Il team di performance di Kung Fu è composto interamente da italiani, tutti provenienti dallo stesso istituto di insegnamento delle arti marziali, la Scuola di Kung Fu tradizionale, che ha sedi a Firenze e Roma.
Come responsabile della sede di Firenze, la passione per le arti marziali del maestro di Kung Fu Nicola Pastorino è iniziata all’inizio degli anni Ottanta, quando ha viaggiato per la prima volta a Foshan, nella provincia cinese meridionale del Guangdong, famosa per la pratica delle arti marziali.
“Quando ho visto (la danza del drago) per la prima volta a Foshan, mi sono innamorato dell’arte, della musica, della coreografia e del contenuto filosofico sottostante”, ha detto Pastorino, aggiungendo che la danza del drago potrebbe rappresentare bene la cultura tradizionale cinese.
Colpito dal Kung Fu tradizionale cinese, Pastorino decise di portare l’arte della danza del drago e del leone in Italia. Nel 1995 fu fondata la sede di Firenze della scuola di Kung Fu, e da allora Pastorino ha allenato gruppi di appassionati italiani di arti marziali negli ultimi 30 anni.
Le danze del drago e del leone sono molto popolari in Italia, ha detto Pastorino, aggiungendo che i loro istituti ospitano più performance commerciali ogni anno. Inoltre, le performance di arti marziali attirano allievi non solo da Firenze, ma anche dalle regioni limitrofe.
Per Daria, una studentessa che non ha fornito il suo nome completo, praticare la danza del leone è “l’esperienza di una vita”. È nata a Genova, a oltre 200 km da Firenze, ma è stata attratta dal Kung Fu e viene alla scuola per praticare la danza del leone ogni settimana. “Ho iniziato a imparare la danza del leone all’età di sette anni, ed è uno sport affascinante”.
Anche il suo ragazzo, Fabrizio Vito, pratica la danza del drago a scuola. Per lui, il Kung Fu ha “cambiato completamente la sua vita”.
“Ero riservato e timido, ma praticare la danza del drago mi ha aiutato ad aprire il mio cuore… Il Kung Fu è un’ottima arte tradizionale con allenamento sia interno che esterno”, ha detto Vito. (Xin)
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