Arrivavano a pagare fino a 10mila euro per ricevere le risposte corrette durante l’esame teorico della patente. Questa era la truffa organizzata da un gruppo di quattro persone che in cambio di denaro “aiutava” i candidati a superare il test, senza dover studiare.
È finito in carcere il presunto capo dell’organizzazione, che era riuscito a creare diversi contatti, soprattutto all’interno delle comunità straniere ma non solo. I tre complici (che si occupavano materialmente di dotare i candidati delle attrezzature necessarie) sono invece stati posti agli arresti domiciliari nelle province di Verona e Mantova.
L’operazione “phone ispiration” ha permesso alla Polizia di Stato di Brescia di scoprire l’inganno dei truffatori, i quali facevano indossare apparecchiature elettroniche sotto i vestiti ai candidati provenienti da tutto il territorio nazionale, per poi suggerire a distanza le risposte corrette da selezionare durante il test scritto.
L’organizzazione chiedeva fino a 3.000 euro in cambio delle risposte all’esame per la patente B. Aumentava il prezzo, invece, per le categorie C e CQC, fino ad arrivare a un costo di 5.000 euro per ciascuna. Il candidato poteva arrivare a sborsare, quindi, fino a 10mila euro all’organizzazione.