Una maxi inchiesta sul tema della pedopornografia partita dalla Sicilia e diramatasi in tutta Italia fino a toccare anche la Provincia di Brescia. E’ quella messa in campo dalla Procura di Catania in collaborazione con la Polizia Postale ed il Centro Nazionale di contrasto alla pedopornografia online.
Perquisizioni sono state svolte dagli inquirenti in numerosi comuni: al momento risultano indagate più di 50 persone tra queste anche una trentina di minorenni.
Le indagini avrebbero avrebbero portato alla luce un giro vastissimo legato alla diffusione di materiale pedopornografico, anche da parte di giovani e adolescenti.
Un’inchiesta coinvolgente quasi tutte le regioni italiane, Lombardia compresa, e tantissime province tra cui appunto anche Brescia ma anche Milano, Pavia, Torino, Alessandria, Novara, Genova, Firenze, Livorno, Roma, Napoli, Reggio Calabria e Catania.
L’operazione è stata denominata “Tana della Luna”: nome derivante da un gruppo Whatsapp scoperto da una madre che ha poi denunciato il fatto alla Polizia Postale dove il figlio ancora minorenne si scambiava contenuti pedopornografici con amici e coetanei. Setacciando nello smartphone del minorenne sono venute alla luce almeno 300 persone coinvolte a vario titolo.