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La Corte di Cassazione ha confermato la pena a 14 anni comminata in appello per l’ex marito di Pinky, l’uomo di origine indiana che non sopportava lo stile di vita troppo occidentale della moglie e per tale ragione le diede fuoco in casa il 20 novembre del 2015 davanti ai figli.

“È una bella notizia” è stato il commento di Parvinder Kaur, per tutti Pinky, non appena da Roma si è conosciuto l’esito dell’udienza. Suo marito Ajab Singh continuerà così a rimanere in carcere per quanto fatto alla ex moglie.

Una vita finalmente libera dall’oppressione dell’uomo che le ha reso la vita impossibile prima e cambiata per sempre dopo. Quell’uomo che era stata costretta a sposare ma che non l’avrebbe voluto. Pinky per anni ha subito violenza psicologica sopportando gli eccessi di alcol e droga del marito che voleva controllarla e comandarla.

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Anche nel dolore di un gesto vile come quello di darle fuoco inizialmente aveva mentito per proteggere la sua famiglia. “Ho fatto tutto da sola” aveva raccontato. Ma la verità è emersa e ora Pinky può finalmente tornate a sorridere.

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