Torna ad alzarsi la tensione e ad affiorare nuove paure per la polmonite da legionella. L’allarme rosso dopo una sola settimana di tregua è scattato all’indomani delle prime indagini emerse sulla morte di un uomo di 76 anni di Acquafredda, Francesco Cropano, deceduto lo scorso 8 settembre all’ospedale di Montichiari per polmonite.
Una morte scivolata nell’ombra essendo arrivata all’inizio dell’epidemia ma tornata prepotentemente in voga per volere dell’Ats di Brescia. Una chiamata ai famigliari sulle abitudini dell’uomo ha fatto insospettire. Si tratta delle stesse indagini fatte con altri decessi al fine di individuare punti in comune tra loro, che aiutino a risalire alle cause dell’«epidemia».
Proprio i famigliari hanno chiesto con insistenza, senza ricevere spiegazioni, la cartella clinica dell’uomo entrato in ospedale con sintomi di polmonite ma vigile e cosciente ma morto dopo pochi giorni per l’aggravarsi delle condizioni di salute.
In appoggio alla famiglia di Francesco Coprano è giunto anche un comitato di cittadini pronto a riunirsi martedì 9 ottobre, alle 20, in una sala del municipio di Montichiari coinvolgendo i cittadini dei paesi coinvolti dall’epidemia. Intanto al Pronto soccorso di Montichiari si è registrato un altro caso di positività alla legionella.