Sale a sette il numero delle morti sospette nel bresciano a causa dell’epidemia di polmonite batterica che da ormai tre settimane imperversa per molti paesi della nostra provincia. La procura ha subito disposto l’autopsia su un 70enne di Castenedolo deceduto dalla Poliambulanza per un’infezione respiratoria. Il quadro clinico della vittima era in realtà già «segnato» da una grave malattia che tuttavia non avrebbe dovuto avere un epilogo fatale nel breve termine.
I casi di contagio non sembrano rallentare: nelle ultime 24 ore sono stati diagnosticati 14 casi di polmonite batterica nei pronto soccorso degli ospedali della Bassa e della città: per sei pazienti è stato necessario il ricovero, gli altri sono stati dimessi con una terapia a domicilio. Fortunatamente in nessuna circostanza è stata riscontrata la positività alla legionella. Legionella e polmoniti: la sovrapposizione delle patologie sta rendendo difficile il compito dei ricercatori delle autorità sanitarie chiamate a far luce sull’epidemia.
Se i casi di legionella sono in linea con le previsioni, anomalo è il numero delle polmoniti. Colpite più di 550 persone con il contagio ad allargarsi anche ad altri paesi oltre i sette colpiti. Intanto dai dati forniti da Ats Brescia si sarebbero ridotte a due le torri di raffreddamento ritenute la causa della nebulizzazione del morbo del legionario. Si tratta della Gkn Wheels di Carpenedolo e delle Acciaierie di Calvisano.