Non passa giorno che non si registrino salvataggi sui monti della provincia di Brescia. In questi giorni di vacanza e gran caldo sono tantissimi i bresciani che decidono di trascorrere qualche ora immersi nella natura, magari anche alla ricerca di un pizzico di aria più fresca. Preparazione e attenzione sono però fondamentali.
L’ultimo intervento del Soccorso alpino bresciano risale al pomeriggio di venerdì quando una turista di 51 anni si è procurata un trauma a una caviglia a seguito di una caduta mentre camminava al di sopra della località “Milanesa” a Limone. Una squadra l’ha raggiunta, valutata dal punto di vista sanitario e immobilizzata per il trasporto sulla strada più vicina. Lì la attendeva un’ambulanza per la corsa in codice giallo all’ospedale di Arco.
Sono stati giorni neri, con vittime e decine di interventi terminati con un lieto fine. Anche a livello nazionale, nei soli giorni attorno al Ferragosto, si sono registrate dieci morti in montagna. Per questo il Soccorso alpino ha voluto nuovamente ricordare che incamminarsi sui monti non è un passatempo da prendere alla leggera.
Equipaggiamento adeguato, preparazione tecnica, competenza e un’approfondita pianificazione delle escursioni sono elementi imprescindibili per vivere al meglio la montagna anche a quote basse. L’estrema prudenza dev’essere il faro, specialmente quando non si conosce il luogo e quando non si è sufficientemente esperti.
“Interventi ci hanno visti protagonisti per recuperare escursionisti in ciabatte da mare o per recuperare gruppi che, in poche ore, si sono persi tre volte sullo stesso sentiero – dicono dal Soccorso alpino nazionale, ribadendo la propria missione – A noi spetta il compito di soccorrere chi è in difficoltà, chiunque esso sia e ovunque si trovi. Non spetta a noi giudicare i comportamenti delle singole persone”.
Partire preparati e agire con prudenza – aggiungiamo noi – non solo è una forma di rispetto per la nostra sicurezza, ma anche per chi poi è chiamato a rischiare la propria vita per trarci in salvo.