Entravano nei supermercati e in diversi negozi bresciani con grossi giacconi e voluminose borse e ne uscivano dopo aver trafugato beni e prodotti di valore, limitandosi a pagare alla cassa scontrini di pochi euro.
Con un “modus operandi” ormai collaudato, mettevano a segno anche tre o quattro furti al giorno, in molte occasioni senza che i responsabili delle rivendite si accorgessero degli ammanchi dagli scaffali.
Non è stato un lavoro semplice quello che ha permesso ai Carabinieri della Stazione di Edolo di ricostruire in maniera dettagliata tutti i furti messi a segno da una coppia di fidanzati di origine romena, lui 22enne e lei di un anno più piccola, entrambi domiciliati a Darfo Boario Terme, in concorso con la mamma 47enne della ragazza.
La mattina del 28 ottobre, nell’ambito dell’indagine chiamata “TACCHI”, i Carabinieri, coordinati dal Pm Alessio Bernardi della Procura di Brescia hanno arrestato e quattro persone, ritenute responsabili di aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerosi furti all’interno di diversi supermercati in provincia, alla ricettazione, al riciclaggio e all’autoriciclaggio dei prodotti rubati.
Agli arresti è finito, oltre ai tre romeni, un commerciante ambulante 66enne di Esine che commissionava i furti, rifornendosi costantemente di merce rubata che poi rimetteva in commercio incrementando, così, in modo significativo i propri guadagni.
I colpi venivano messi a segno con cadenza giornaliera e la merce rubata, principalmente generi alimentari di valore, veniva rivenduta all’estero o piazzata sul locale mercato nero.
Sono in totale 67 i capi di imputazione che vengono contestati ai quattro arrestati in concorso con altre cinque persone che sono state indagate in stato di libertà.
Le indagini hanno avuto inizio a febbraio del 2021 quando i carabinieri di Edolo avevano raccolto la denuncia del responsabile di un supermercato di Sonico e si sono concluse ad aprile.
Dal sopralluogo e dai primi accertamenti svolti era stato possibile individuare le due auto in uso alla banda di ladri.
Al vertice del gruppo criminale c’era la giovane 22enne, che operava in prima persona i furti, trasportava poi la merce in appositi covi e metteva a disposizione dei complici le proprie auto utilizzate per trasportare la refurtiva. Agiva in concorso con il fidanzato e in alcune occasioni con la partecipazione della mamma, residente a Piancogno.
Nell’ambito dell’ indagine sono state indagate in stato di libertà altre cinque persone: si tratta di due cittadini romeni di 28 e 22 anni, entrambi domiciliati a Pian Camuno, che avevano concorso con la coppia di fidanzati durante i primi colpi messi a segno a Sonico ed Esine, di un 46enne di Piancogno che concorreva con gli arrestati nell’occultamento della refurtiva, oltre alla moglie e alla figlia del commerciante di Esine che collaboravano con il familiare nella vendita al dettaglio dei generi alimentari rubati.