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Comunità energetiche, 22 milioni dalla Regione. Via libera al progetto

Un investimento regionale iniziale di 22 milioni di euro per avviare la realizzazione di una rete diffusa di impianti di produzione e accumulo energetico che servirà i fabbisogni di abitazioni private, aziende, ospedali, scuole ed enti locali, riducendo i costi energetici a carico degli utilizzatori.

L’obiettivo è far sorgere in Lombardia entro i prossimi 5 anni 6 mila comunità energetiche, generando un incremento di potenza fotovoltaica installata pari a quasi 1.300 MW, corrispondente al raggiungimento di un terzo dell’obiettivo di sviluppo del fotovoltaico entro il 2030.

A presentare il programma è stato Gabriele Barucco (Forza Italia), relatore del progetto di legge di promozione e sviluppo di un sistema di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che ora dovrà essere approvato in Commissione Ambiente.

Il progetto

Il provvedimento prevede la creazione di una Comunità Energetica Regionale Lombarda (CERL) che funzionerà da centro di coordinamento per tutte le comunità energetiche del territorio. La CERL dovrà promuovere la cultura delle fonti di energia rinnovabile con iniziative formative e informative dirette ai cittadini, alle imprese e agli enti e supportare la nascita delle singole comunità energetiche territoriali.

L’obiettivo del progetto di legge è evitare che la Lombardia acquisti energia dall’estero, facendo così diminuire il costo della sua produzione, dato che il cittadino diventa anche ‘produttore in proprio’ di energia tramite la Comunità. Senza trascurare il fatto che la realizzazione dei nuovi impianti e la loro manutenzione potrebbe avere anche significative ricadute occupazionali, generando infatti nuove opportunità di lavoro.

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I tempi

L’investimento di 22 milioni di euro sarà in tre anni: 400 milioni nel 2022 per il funzionamento della struttura e 1 milione e mezzo per la realizzazione del sistema di monitoraggio; 10 milioni nel 2023 e 10 milioni nel 2024 per le misure di sostegno della Comunità Energetica Regionale Lombarda.

A queste risorse potranno aggiungersi quelle del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), a sostegno delle comunità energetiche che prevedono un finanziamento di 2,2 miliardi di euro per i Comuni con meno di 5 mila abitanti, e quelle del POR FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) a disposizione della Regione per il sostegno alla diffusione delle CER che ammontano a 55,5 milioni di euro.

Le parole

Gabriele Barucco indica in “sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, decarbonizzazione e mitigazione dei cambiamenti climatici” i vantaggi ambientali delle Comunità energetiche. Il riscaldamento globale è un fatto inevitabile con l’evoluzione e i cambiamenti sociali. Noi abbiamo il dovere di “adattarci” per dare un futuro ai nostri figli. E lo dobbiamo fare con progetti concreti, idee, risorse. Perché il mondo di domani lo costruiamo con le scelte di oggi. Una migliore performance dell’intero sistema non solo fa bene all’ambiente perché riduce l’inquinamento e contribuisce alla lotta ai cambiamenti climatici, ma stimola il comparto della green economy che rappresenta per la nostra regione un’importante occasione di rilancio economico. Per questo, con la creazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, puntiamo all’autonomia energetica regionale”.

L’andamento dei costi delle materie prime si tradurrà nel primo trimestre di quest’anno in un aumento del 55% per la bolletta dell’elettricità e del 41,8% per quella del gas. Segni “più” che significano che una famiglia spenderà mediamente circa 823 euro all’anno per l’elettricità con un aumento di 334 euro, e 1.560 euro per il gas con un incremento di 610 euro.

“Una vera emergenza sociale – l’ha definita Gabriele Barucco – Le Comunità Energetiche Rinnovabili, con il raggiungimento dell’autonomia energetica, potranno invece rappresentare un argine a questi aumenti e una boccata d’ossigeno per i bilanci delle famiglie”.

Gli altri promotori

M5S

Sul tema è stato presentato anche un progetto di legge abbinato di cui è primo firmatario Massimo De Rosa (M5Stelle), che ha sottolineato come “il risultato raggiunto è positivo. Sono soddisfatto che Regione Lombardia abbia recepito la direzione contenuta all’interno della nostra proposta. Quella sulle Comunità Energetiche è una norma nazionale completa, compito di Regione Lombardia deve essere quello di semplificarne l’accesso ai cittadini. Come? Informando, formando e sburocraticizzando. Facilitare l’insediamento e la creazione di Comunità energetiche sul territorio regionale significa permettere alla Lombardia di compiere un rilevante passo in avanti in termini di sostenibilità ambientale e, allo stesso tempo, fornire ai cittadini un importante strumento di contrasto nei confronti del caro-bollette”.

Lega

“La commissione Ambiente che ho l’onore di presiedere – ha dichiarato Riccardo Pase (Lega) – sta portando avanti un lavoro molto importante sul tema dell’energia che coinvolge ben due progetti di legge. Il primo, riferito all’istituzione delle Comunità Energetiche Regionali Lombarde che rappresentano uno strumento di supporto tecnico ed economico alle Comunità Energetiche Rinnovabili, previste dal Decreto 199 del dicembre scorso, va nell’ottica dell’autoconsumo e dell’abbattimento del costo dell’energia elettrica, oltre che ovviamente degli aspetti ambientali ed economici. Un progetto a cui Regione Lombardia crede molto anche in virtù dei problemi che il ‘caro energia’ sta ponendo ai cittadini. Il secondo progetto di legge, di cui sono primo firmatario, fornirà una mappatura di tutti i tetti e le superfici pubbliche di Regione Lombardia utili per potervi installare impianti fotovoltaici o fonti rinnovabili. La sinergia tra questi due progetti di legge permetterà alla Regione di ottenere una maggiore autonomia energetica e di raggiungere entro il 2050 la neutralità dall’anidride carbonica”.

PD

Uno dei temi fondamentali al centro del progetto delle CER è sicuramente il contrasto alla povertà energetica, come sottolinea il Vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti (PD): “L’energia in più che sarà prodotta dalle Comunità energetiche potrà essere rimessa in rete a favore delle famiglie in difficoltà secondo un’idea di solidarietà che coinvolge anche il settore energetico i cui costi, in questa fase, rischiano di diventare insostenibili per moltissime famiglie e aziende. Questo progetto vuole essere una nuova frontiera dello sviluppo dell’autonomia delle comunità locali attraverso un coordinamento pubblico e la partecipazione di soggetti privati e del Terzo Settore”.

A Rudiano la prima Comunità energetica

Alla conferenza stampa di presentazione della proposta di legge sono intervenuti anche l’Assessore regionale all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo, l’Assessore regionale agli Enti Locali Massimo Sertori e Alfredo Bonetti, Sindaco di Rudiano (BS), che ha portato l’esperienza della prima Comunità Energetica Rinnovabile istituita in Lombardia sottolineando “i due pilastri del progetto: da una parte la sostenibilità ambientale e dall’altra un aiuto concreto alle famiglie che non sono in grado di pagare le bollette dell’energia e del gas. Perché un Comune deve sempre guardare alla propria mission che è innanzitutto sociale”.

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