Motivazioni, reali, per far sbaraccare il Presidio permanente “9 Agosto” contro il Depuratore del Garda sul Chiese non ce ne sono, ad eccezione di quelle “politiche”. Ma certo non sono sufficienti a giustificare uno sgombero.
Il nodo sta tutto qui. Gli attivisti del “Presidio 9 agosto” che da ben 73 giorni sono davanti al Broletto, nell’angolo di Piazza Paolo VI sono educati, non creano problemi di ordine pubblico. Quindi “ragioni di sicurezza” per procedere ad uno sgombero non ci sono .
Ci sono “problemi di decoro della città” avanzati, pare dal Comune di Brescia. E anche la Prefettura pare proprio non stappi champagne ad avere i “grilli parlanti” proprio davanti a casa.
L’arrivo del freddo però impone agli attivisti, che di arrendersi non ci pensano proprio, di poter disporre di una copertura dal freddo e dalla pioggia. Un gazebo, insomma. Ma questo andrebbe a peggiorare proprio quel problema di “decoro cittadino” .
Il tavolo tecnico in Prefettura nasce proprio per trovare la mediazione tra l’esigenza di proseguire l’opera di sensibilizzazione degli attivisti del Presidio 9 Agosto, da una parte e di fare in modo che la protesta non deturpi uno degli angoli più belli ed eleganti della città.
La palla, dopo l’incontro in Prefettura passa ora al Comune che si è incaricato di fare una proposta per “trovare la quadra”