“Si tratta di una prima vittoria sul prezzo del latte, ma la battaglia sarà lunga e difficile”. Così Coldiretti ha commentato la notizia delle verifiche di tutti i contratti di Lactalis (che ha acquisito i marchi italiani Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani, Cadermartori e Nuova Castelli).
Coldiretti a settembre aveva denunciato la multinazionale francese per aver modificato unilateralmente il contratto con gli allevatori fornitori di latte, diminuendo i prezzi riconosciuti, e introducendo anche un nuovo indice collegato alle quotazioni del latte europeo, non concordato e fortemente penalizzante per i produttori italiani, già fortemente colpiti dal caro costi.
Dopo la denuncia sono scattate le verifiche e sotto la lente dell’Icqrf sono finiti tutti i contratti e le variazioni intervenute da parte della multinazionale. Icqrf ha infatti riscontrato delle violazioni della norma sulle pratiche sleali nei rapporti tra le imprese con i contratti sul latte stipulati con gli allevatori italiani dalla multinazionale francese Lactalis.
“Se il procedimento si concluderà con la condanna del più grande gruppo industriale del latte in Italia e in Europa sarà un risultato importante per tutto il mondo agricolo” fanno sapere dall’associazione.
“Chiediamo che Lactalis paghi anche la differenza agli allevatori danneggiati – ha continuato Prandini – Norma che prevede che i prezzi pagati ad agricoltori ed allevatori non scendano mai sotto i costi di produzione ma che la Coldiretti è stata la prima ed unica a voler applicare”.
“Molte aziende agricole hanno timore di ritorsioni nel denunciare eventuali illeciti imposti da grandi gruppi industriali e catene distributive – concludono dal gruppo – per questo la discesa in campo della rappresentanza degli agricoltori e allevatori quale è la Coldiretti garantisce l’anonimato sulla denuncia della singola impresa e quindi offre un maggiore potere contrattuale”.