Un saccone con le rotelle, Abdelmjid El Biti che lo trascina con sforzo in un cortiletto, dopodiché, un cedimento emotivo da parte dei genitori di Souad Alloumi, la donna scomparsa nella notte tra il 3 e il 4 giugno 2018 e secondo gli inquirenti uccisa dal marito El Biti.
Il processo di Lunedì 21 ottobre, era iniziato da meno di un’ora quando sui monitor era comparso il borsone in cui sarebbe stato messo il cadavere della vittima, secondo la procura, per poi essere portato in un luogo che non è mai stato trovato.
Protagonista del filmato, El Biti, che viene ripreso prima alle 23.56 del 3 giugno, mentre entra in casa con i figli, poi dopo circa quattro ore, alle 4. Dopo undici minuti l’uomo rientra in casa con tuta, cappello, carrello e borsone, entrando e uscendo più volte dall’abitazione.
Il momento più rilevante, è quando alle 4.46, El Biti esce da casa trascinando con forza un grande borsone di colore scuro. È emerso che il borsone ripreso dalle telecamere a Brescia, dove abitava Souad, sarebbe però di dimensioni maggiori rispetto a quello che è stato trovato a casa di El Biti a Seniga.
La difesa, ha chiesto se ci fossero state simulazioni con un borsone contente un peso più o meno coincidente a quello della vittima, ma la risposta è stata negativa. Infine, nelle testimonianze successive, è emerso che l’imputato avrebbe detto alla donna di lasciargli i bambini, altrimenti, gli avrebbe fatto male.