Le prove raccolte durante le indagini lasciavano intendere che si stesse radicalizzando, e che dalla propaganda online stesse passando all’azione. Perciò un 22enne di origini egiziane è stato arrestato dalla Polizia (Direzione centrale di prevenzione e Digos di Brescia e Bergamo) per terrorismo.
Viveva nella Bergamasca e da alcune settimane era sotto l’occhio vigile degli inquirenti. Il giovane si caratterizzava infatti per uno spiccato attivismo su diversi social e su alcuni network virtuali caratterizzati dall’interesse per tematiche jihadiste. Condivideva contenuti riguardanti l’IS e la Jihad Islamica Palestinese e la pratica del martirio.
Con il passare del tempo questi contenuti diventavano sempre più radicali coniugando la matrice religiosa con un profondo sentimento antisemita. Immagini e video di propaganda dello Stato islamico, inneggianti alla jihad, al martirio e all’uso della violenza, messaggi celebrativi della ricorrenza dell’11 settembre e anche sue foto in cui imbracciava armi e proiettili.
L’indagine ha poi fatto emergere la volontà di passare all’azione con violenza nei confronti dei “Kuffar”, gli infedeli cristiani, colpendoli in una chiesa del centro di Bergamo. Prefigurava anche un giorno del giudizio durante il quale mussulmani e cristiani, questa volta uniti, avrebbero combattuto un terzo nemico comune: gli israeliani ebrei. Conclusa vittoriosamente questa lotta, i mussulmani avrebbero sterminato anche i temporanei alleati.