La Leonardo-Breda di Brescia è tornata a essere luogo di protesta. In mattinata alcuni giovani attivisti di Ultima Generazione, Extinction Rebellion e Palestina Libera hanno indetto una manifestazione con diverse azioni fra le quali la sostituzione della bandiera dell’azienda con quella della Palestina, un cordone umano, l’affisione di immagini e scritte con bomboletta.
I presenti hanno bloccato l’accesso allo stabilimento esponendo uno striscione adducendo come ragione “la complicità con il genocidio palestinese”.
“Leonardo è la prima produttrice bellica europea e contribuisce alla morte di migliaia di persone negli attuali conflitti in corso e nel genocidio in Palestina – ha detto Elisa, una delle manifestanti – L’industria bellica produce morte sia con gli effetti diretti della devastazione delle bombe, sia con le ingenti emissioni provocate dalla loro produzione. Siamo qui oggi per chiedere allo stato italiano e alla Leonardo di rispettare il loro popolo, la nostra costituzione, ripudiando la guerra, e numerose altre risoluzioni dell’ONU e della corte penale internazionale, interrompendo la sua complicità nel genocidio palestinese e nei crimini di guerra e contro l’umanità che si stanno consumando a Gaza, di cui tutto il popolo italiano sarà responsabile. Al contrario, chiediamo che tutto quello che viene attualmente investito in guerra e morte venga riconvertito nella lotta alla crisi climatica e in un futuro migliore per il nostro popolo”.
Inevitabile l’intervento della Polizia per portare in Questura diversi giovani che si sono fatti sollevare a forza dagli agenti giusti sul posto. Si è reso necessario anche il lavoro di una squadra dei Vigili del Fuoco.