Demo banner - Articolo top+bottom desktop

L’Editoriale

Al fotofinish, sull’ultimatum (disperato) del Presidente Moraschini al centro sinistra (spaccato) è arrivata la mano delle segreterie dei partiti di centro destra che di fatto hanno “commissariato” il “loro” Presidente e deciso di proseguire la legislatura con la maggioranza che gli è stata consegnata il 29 settembre 2024

Il dato politico è questo. Il centro destra questo voleva, da quella domenica sera di fine settembre, e Moraschini, alla fine si è dovuto arrendere.
Il suo silenzio di queste ore la dice lunga e non è un caso che la notizia del Governo di centro destra con un unico vice presidente (Fabio Rolfi) sia stata diffusa dalle tre segreterie dei partiti e non dal Presidente, che, ad ora non ha rilasciato alcuna dichiarazione.

Demo banner - Articolo top+bottom desktop

L’EDITORIALE

Ma, a parte l’epilogo, che sarebbe potuto arrivare una settimana dopo le elezioni, sono stati quattro mesi, abbondanti, di pantomima in barba a tutti i “problemi” che una Provincia come Brescia dovrebbe gestire.

Basti dire che mentre i partiti litigavano, la corda molle è diventata, di fatto, un’arteria a pagamento. E questo la dice lunga sulla capacità politica di un’istituzione che sembra aver perso qualsiasi autorevolezza politica, incapace di portare al tavolo gli attori (dello stesso schieramento politico per altro) e a sottoporgli quelle alternative che pure ci sono e che non avrebbero pesato sulle tasche dei cittadini.

Quattro mesi di paralisi in un ente che sebbene non sia capito dai cittadini, perchè in pochi hanno chiaro cosa fa e a cosa serve la Provincia, di lavoro da fare ne avrebbe. Ad iniziare da quel piano integrato dei trasporti tra città capoluogo e paesi della provincia da presentare al più presto in Regione.
Ma poi c’è la scuola, l’edilizia scolastica, si sono le strade, basterebbe vedere in che condizioni sono molte arterie.

UN “POLTRONIFICIO” DEGNO DI UNO STUDIO DI PSICOLOGIA

Ma l’aspetto ancora più incomprensibile è che, di solito, il “poltronificio” corrisponde ad incarichi di prestigio ma anche ben retribuiti. Ecco qui siamo di fronte al fatto che hanno litigato quasi 5 mesi per un una delega, dal valore pari alla carta straccia, perchè alla fine la firma è del Presidente, e per altro non è pagata. Credo sia un caso da studiare in psicologia.

Ora, ci auguriamo, che archiviata questa penosa parentesi questa Maggioranza, così vogliosa di gestire la Provincia metta tutto l’entusiasmo e l’impegno a lavorare, a progettare, a dare risposte. Perchè i soldi possono arrivare ormai solo dai bandi e i bandi si vincono se ci sono progetti pronti, nel cassetto. Quel cassetto però ora non sembra abbastanza vuoto.

Il rischio invece è che da lunedì si apra la “successione” a Moraschini probabilmente replicando quanto avvenne in Loggia nel 2008. E il centro destra dovrebbe ricordare, poi, come è finita.

Paolo Bollani

Demo banner - Articolo top+bottom desktop