Due vice presidenze bipartisan, a centro destra e a centro sinistra e nessuna altra delega.
A 4 mesi dalle elezioni Provinciali il Presidente della Provincia, Emanuele Moraschini, prova a superare l’impasse che si è creato con la vittoria del centro destra che ha eletto 9 consiglieri contro i 7 del centro sinistra.
Un braccio di ferro dei partiti, soprattutto di centro destra, che fino ad oggi ha bloccato le decisioni del Presidente Moraschini sulla distribuzione delle deleghe.
PROVINCIA BENE COMUNE, “NO ALLE LARGHE INTESE”
“Dopo quattro mesi di stallo – si legge nella nota di Provincia Bene Comune – il presidente Moraschini ha comunicato la sua volontà di non conferire deleghe, ma di nominare due vice presidenti, uno del centrodestra e uno del centrosinistra. Il centrodestra, vincitore alle elezioni di secondo livello, non è stato in grado di superare veti, divisioni e spaccature interne, risultando incapace di proporre un governo per la nostra provincia”.
“Provincia bene comune, componente della sinistra ambientalista (sinistra italiana, rifondazione comunista, verdi, movimento 5 stelle e civici) ha partecipato alle scorse elezioni in una lista, territorio bene comune, alternativa al centrodestra in coalizione, tra gli altri, con Pd e Azione”.
“La nostra posizione è chiara, – prosegue la nota – comunicata da tempo al tavolo provinciale del centrosinistra: siamo nettamente contrari ad ogni alleanza con il centrodestra. E questo sia per ragioni di difformità nei contenuti programmatici, sia per ragioni politiche essendo noi saldamente collocati in alternativa alle destre ad ogni livello politico e amministrativo”.
“L’indicazione di due presidenti bypartisan appare una proposta consociativa in cui non vogliamo nè possiamo riconoscerci.
Se poi l’indicazione del vicepresidente della destra è quella di Fabio Rolfi, polemico leader cittadino leghista, che in quanto vicario avrebbe, in assenza del Presidente, tutte quante le deleghe per sé, la proposta oltre che irricevibile diventa persino provocatoria.
Noi coerentemente ci collochiamo all’opposizione, essendo disponibili a votare solo ciò che sarà in linea con il programma che abbiamo presentato. Facciamo appello ai nostri alleati – conclude la nota di Bene Comune – affinché vogliano conservare l’unità della coalizione respingendo una alleanza per noi del tutto innaturale e politicamente incomprensibile a gran parte dell’elettorato di centrosinistra”.
IL GRUPPO PROMOTORE DELLA “PETIZIONE DEI 400”
“Nell’arco di poche settimane, circa 400 cittadini e cittadine simpatizzanti del Partito Democratico, di cui quasi 300 iscritti e iscritte, hanno firmato una petizione spontanea per chiedere al segretario provinciale Michele Zanardi ed agli organismi dirigenti del partito bresciano di pronunciarsi in modo netto contro ogni ipotesi di accordo con il centrodestra per la gestione dell’ente Provincia di Brescia e di convocare la direzione provinciale, che non viene riunita dalla fine di agosto, per discutere dell’argomento”.
Lo scrive in una nota il Gruppo Promotore della “Petizione dei 400”.
“Ad oggi, le centinaia di firmatari e firmatarie della petizione non hanno ricevuto alcuna risposta. Numerosi sono, invece, i circoli del PD bresciano che, autonomamente, stanno organizzando riunioni per approfondire l’oggetto della petizione, invitando i promotori e le promotrici per illustrarne le ragioni”.
“Essendo venuti a conoscenza, da indiscrezioni di stampa – prosegue la nota – di un incontro tra il presidente della provincia Emanuele Moraschini ed il centrosinistra bresciano in cui sarebbero state poste le basi per un accordo che prevederebbe l’assegnazione, anche a costo di rompere l’unità del centrosinistra provinciale, di una vicepresidenza al PD a suggello di una gestione condivisa dell’ente, noi promotori e promotrici della “Petizione dei 400” ribadiamo la nostra ferma contrarietà a tale ipotesi, richiamando nuovamente la linea della coerenza e della chiarezza invocata a più riprese dalla segretaria nazionale Elly Schlein”.
“Quando si perdono le elezioni, come è accaduto al PD ed al centrosinistra in occasione delle elezioni provinciali dello scorso settembre, è infatti necessario accettare di svolgere con dignità e dedizione le funzioni di vigilanza e controllo che competono all’opposizione, anziché rischiare di smarrire la propria identità per ottenere a tutti i costi qualche ruolo di governo”.
“A breve,- conclude la nota – tutti i firmatari e tutte le firmatarie della petizione verranno nuovamente interpellati/e per discutere degli sviluppi della vicenda e prendere decisioni in merito”.
I promotori e le promotrici della “Petizione dei 400” Adelaide Baldo, Angelo Bergomi, Donatella Bonetti, Fabio Ghisi, Leila Moreschi, Anna Maria Seniga