Già da diversi mesi si sente parlare dello psicologo di base, una figura che in Lombardia potrebbe nascere nel breve termine visto che ora c’è una proposta di legge regionale con alla base uno stanziamento di 12 milioni di euro.
Lo psicologo di base, stando alla proposta, dovrebbe essere un professionista inserito e riconosciuto a tutti gli effetti fra le cure primarie. Una risposta al forte incremento della domanda e del bisogno psicologico figlio della pandemia e dei suoi isolamenti. L’obiettivo di lungo periodo è di strutturare un’offerta psicologica integrata nel Sistema Sanitario Regionale che possa essere tempestiva, appropriata e più vicina ai cittadini e al territorio.
“È un progetto di legge nato dalla proficua collaborazione tra maggioranza e minoranza – sottolineano Simona Tironi e Niccolò Carretta, rispettivamente in quota Forza Italia e Movimento 5 Stelle entrambi firmatari – con un unico obiettivo: garantire un’efficace e tempestiva risposta al bisogno sempre più emergente del disagio mentale. La pandemia infatti ha portato alla luce un evidente stato di disagio mentale soprattutto nelle giovani generazioni che deve essere valutato e curato per tempo per evitare che possa diventare cronico”.
Oggi in Italia solo il 29% della popolazione affetta da depressione maggiore accede a un trattamento entro un anno dall’esordio della patologia. Inviare i pazienti da uno psicologo entro un anno dall’insorgere del disturbo permetterebbe un intervento efficace che potrebbe evitare di portare all’utilizzo di psicofarmaci.