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È terminato in questi giorni il progetto, partito lo scorso settembre, di pulizia straordinaria delle torbiere del Sebino. Due gli obiettivi di queste operazioni: riqualificazione naturalistica ambientale – con la riapertura di due canali già esistenti, al fine di favorire il ricircolo dell’acqua dal lago alla torbiera – e quello della raccolta dei rifiuti dalle sponde lacuali attigue alla zona delle Lamette.

Un problema annoso, quello della presenza dei rifiuti e di plastiche tra i canneti delle Torbiere, su cui Autorità di Bacino, in accordo con la Riserva Naturalistica, e con l’aiuto di ARPA Lombardia (che con l’utilizzo di droni ha mappato oltre 500mila metri quadrati di area “inquinata”, classificando i rifiuti come“urbani” ), hanno voluto intervenire.

Basti pensare che da settembre a novembre, su una sponda di poco meno di due chilometri, sono state raccolte circa 10
tonnellate di rifiuti maggiormente ingombranti, poi smaltiti in termini di legge.

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“Un’azione importante che dovrà essere necessariamente ripetuta – le parole del presidente dell’Autorità di bacino Alessio Rinaldi – Si tratta di un vero e proprio progetto pilota, che per dare i suoi effetti dovrà essere replicato nei prossimi anni”.

Nei prossimi giorni, AdB e Torbiere sottoporranno a Regione Lombardia alcune proposte di gestione del problema, che comprendono la realizzazione di giornate dedicate allo sfalcio del canneto e alla raccolta del materiale di dimensioni più grandi, il coinvolgimento dei gruppi di volontariato locale per la raccolta dei rifiuti minuti, e la realizzazione di progetti di educazione ambientale dedicati alle scolaresche, che verranno seguiti direttamente dall’ente di gestione della Riserva.

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