Ormai è da qualche settimana a questa parte che i casi di Covid-19 continuano a crescere (anche) nel nostro Paese. Seppur l’Italia sembra essere tra le Nazioni più in controllo, vediamo giorno dopo giorno che nei reparti ospedalieri dedicati ai pazienti Covid i positivi salgono in maniera costante.
Da lunedì, infatti, attendendo l’ordinanza del Ministero della Salute, passeranno in zona gialla altre quattro regioni italiane: il Veneto, la Provincia autonoma di Trento, le Marche e la Liguria. Queste si andranno ad aggiungere al Friuli Venezia Giulia, alla Provincia autonoma di Bolzano e alla Calabria, che sono già in zona gialla.
Dunque la nostra regione, dopo gli aggiornamenti di oggi (che entreranno in vigore da lunedì, se confermati dal Ministero della Salute), il 20 dicembre si troverà a confinare nella parte Nordest – perciò vicino alla provincia di Brescia – con due regioni “in giallo” (Veneto e Provincia di Trento, appunto).
La situazione Lombarda
Nei giorni scorsi (precisamente il 14 dicembre) il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, aveva dichiarato – a margine di un evento sulle Olimpiadi del 2026 – che “la Lombardia avrà un ‘bianco Natale’.
“Nonostante i numeri stiano crescendo in maniera fortunatamente non esponenziale – aveva aggiunto ancora Fontana – i dati di confermano il non superamento delle soglie di allerta dei posti letto occupati in area medica e nelle terapie intensive. Questi dati saranno valutati venerdì (oggi) dalla cabina di monitoraggio dal Ministero e Istituto Superiore di Sanità che, quindi, confermeranno la zona bianca”.
Il presidente lombardo aveva proseguito dicendo che questa si tratta di “una bella notizia per i lombardi che si sono impegnati tanto e che, con la grande adesione alla campagna vaccinale, hanno mostrato un grande senso civico. Ora però dobbiamo fare ancora uno sforzo e continuare a impegnarci con la terza dose; e anche con la prima, per chi ancora non l’avesse fatta. È ormai assodato che ciò che sta consentendo di convivere con il virus sono le vaccinazioni”.
“Se poi continueremo ad osservare – aveva concluso Fontana – anche quelle buone norme sul distanziamento e sull’uso della mascherina in luoghi dove sono presenti assembramenti e sul lavaggio frequente delle mani, potremmo riuscire ad allontanare, anche nelle prossime settimane, il rischio di misure più restrittive”.