Questa notte si cambia l’ora. Dopo l’inverno torna quella legale il che significa che fra sabato e domenica bisogna spostare in avanti le lancette di un’ora e si dormirà un’ora in meno.
Per la precisione il cambio vero e proprio avverrà alle 2. A quel punto si farà un salto in avanti fono alle 3 accorciando così la notte di un’ora, che però quadagneremo nel pomeriggio con il sole (si spera) pronto a farci compagnia un po’ di più.
L’obiettivo è quello di produrre un risparmio energetico dovuto al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica. L’ora legale non può ovviamente aumentare le ore di luce disponibili, ma solo indurre a un maggior sfruttamento delle ore di luce che sono solitamente “sprecate” a causa delle abitudini di orario.
Con l’utilizzo dell’ora legale, nel nostro Paese, il vantaggio dal punto di vista energetico è innegabile. È stato fatto osservare che però, aumentando le ore di tempo libero diurno, si ha un maggiore consumo di carburante consumato circolando dopo l’orario di lavoro.
Il cambio d’ora ha tuttavia delle ripercussioni anche sul nostro organismo in particolar modo nei primissimi giorni. Alcune persone, infatti, lamentano disturbi dovuti all’alterazione del ciclo sonno-veglia. Si tratta dello stesso fenomeno che si riscontra nelle persone che viaggiano in aereo tra paesi separati da diversi fusi orari.
Per l’ennesima volta, se ne parla davvero ogni anno, diverse voci dicono possa essere l’ultima volta che facciamo questo passaggio. La Commissione europea sta valutando ora se abolire il cambio fra estate e inverno. Deve cioè decidere se tenere sempre l’ora invernale, oppure quella estiva, oppure ancora introdurre una media fra le due.
Per quanto riguarda la nostra Italia, il Governo Conte bis aveva votato per mantenere il cambio dell’ora, ma non sono della stessa opinione – ad esempio – Francia, Germania, Finlandia, Lituania, Svezia ed Estonia. In particolare i paesi più a nord avrebbero molta più luce in estate.