E’ oggi il giorno delle elezioni al Quirinale con il primo voto del Parlamento in seduta comune che prenderà il via alle ore 15. Mattinata di incontri tra i leader delle forze politiche per definire le ultime mosse dopo settimane di confronti, quel che è certo è che ad oggi non c’è ancora intesa tra i partiti.
Come si voterà in base alle regole Covid
Addio agli storici catafalchi installati a pochi passi dai banchi della presidenza, arrivederci ai capannelli di politici intenti a scambiarsi indiscrezioni dell’ultimo minuto. E addio, forse, alla conta dei voti grazie alla lettura delle schede al termine delle operazioni di voto. Sono tempi di Covid, di restrizioni, e dunque anche la liturgia del voto in seduta comune per l’elezione del Presidente della Repubblica deve adeguarsi ai tempi moderni.
In attesa di assistere in diretta alla “chiama” ai tempi del Covid, la principale questione che agitava la politica da giorni è stata risolta: grazie anche all’intercessione del Presidente della Camera, Roberto Fico, nei confronti del governo, verrà data la possibilità di votare, e dunque spostarsi dalla propria residenza, ai grandi elettori attualmente positivi o in quarantena. E’ stato, infatti, allestito il parcheggio di Montecitorio: un drive in dove esprimere la propria preferenza senza avere contatti con parlamentari e personale.
Per tutti gli altri, invece, la prima novità sarà per l’accesso al palazzo di Montecitorio: necessario il super green pass. Nessuna deroga. Cambiano anche le modalità di voto all’interno dell’emiciclo. Partendo dal presupposto che per accedere all’aula sarà necessaria la mascherina Ffp2 ed il controllo della temperatura, i 1009 grandi elettori voteranno in ordine alfabetico in gruppi di 50 stabiliti secondo un preciso calendario orario.
Il voto, come detto, non avverrà più nei “catafalchi” da sempre fra i simboli della seduta comune. Saranno sostituite da cabine più grandi e capaci di garantire meglio la sicurezza sanitaria. Infine, al momento dello spoglio dei voti, sarà consentito l’accesso all’Aula ad un massimo di 200 parlamentari indicati dai gruppi di appartenenza.
La posizione dei partiti
LETTA – Su Mario Draghi al Quirinale “non mi sento di poter parlare a nome del Movimento cinque stelle” tantomeno “a nome di Renzi col quale in questi giorni stiamo lavorando di comune accordo” ha detto il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, in videocollegamento con “Che tempo che fa” su Rai3.
“Incontrerò Matteo Salvini e mi metterò d’impegno insieme a lui e agli altri alleati per un nome condiviso e super partes, Cercherò di capire rispetto a Draghi se le dichiarazioni fatte sono ultimative oppure no”, ha aggiunto.
La situazione “sembra al punto di partenza perché nelle settimane scorse è stato fatto un racconto non giusto” e cioè che “il centrodestra avesse una maggioranza” per eleggere il presidente della Repubblica, ha detto ancora per poi aggiungere che “i numeri sono i numeri, l’unica maggioranza è quella che sostiene il governo Draghi”, ha rimarcato Letta.
“Noi non abbiamo messo in campo candidature di parte e pensiamo che con questi numeri sia necessario trovare un’intesa” su una personalità super partes, “credo sia possibile farlo”, ha concluso Letta.
FERRO – “Si profila la scheda bianca qualora non ci fossero ulteriori novità”. Lo ha affermato la deputata di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro, arrivando alla Camera per la riunione dei grandi elettori di Fratelli d’Italia. Una riunione in cui “si aprirà una bella discussione”, ha aggiunto.
TAJANI – “Ciò che non possiamo accettare” per la corsa al Quirinale “è che si sostenga il principio per cui chi è espressione del centrodestra non possa avere incarichi pubblici perché questo è illiberale ed anti democratico: non ci sono cittadini di serie A e di serie B”.
Lo ha affermato il vicepresidente e coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, arrivando a Montecitorio. “Non vogliamo che vengano posti veti e ci sono frasi che non possono essere accettate. Ho parlato con Salvini, Meloni e gli altri leader nella giornata di ieri e ritengo che il centrodestra farà delle sue proposte e poi valuteremo, ci confronteremo”, ha aggiunto.
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