Ragazzino di soli 15 anni, mandato in comunità su ordinanza del Tribunale di Brescia. La motivazione,dipendenza da videogiochi.
Ha dell’incredibile la vicenda che riguarda un ragazzino di 15 anni, residente in un comune del cremonese. Il giovane infatti, era talmente ossessionato dai videogiochi da non frequentare più la scuola, da chiudersi in sé stesso vittima delle paranoie, in una condizioni di schiavitù.
Un caso forse più unico che raro in tutta Italia. Il quindicenne è stato ora prelevato dagli agenti della Polizia di Stato, per essere trasferito in una comunità, per provare a liberarsi dalla sua dipendenza da Playstation.
La vicenda si protrae in realtà già da un paio d’anni, e la dipendenza da videogiochi è solo una goccia in un mare di problemi familiari. Alla base della decisione del giudice infatti ci sarebbe una presunta incapacità da parte della madre di prendersi cura del figlio. La donna già in passato ha avuto problemi giudiziari, oltre a qualche difficoltà per consumo di droga. Per le quali le era già stata sottratta una figlia.
Lo stesso destino è toccato anche al suo figlio più piccolo. Quest’anno avrebbe dovuto concludere la terza media, ma per mesi in classe non si è più visto. Era sempre a casa. Sempre davanti a uno schermo a giocare alla Playstation.
I poliziotti sono giunti in casa nel fine settimana: lo hanno trovato nella sua cameretta, con lo sguardo incollato alla televisione. Se lo sono portati con sé, nella disperazione della madre. Anche il ragazzino, seppure con evidenti problemi di apprendimento, e una soglia dell’attenzione molto bassa (fatta eccezione per i videogames) ha scritto una lettera al giudice chiedendo di poter tornare a casa, ma al momento resta in comunità.