
Sei giovani fra i 20 e i 25 anni sono finiti in carcere, uno ai domiciliari. Le accuse, a vario titolo, sono di tentato omicidio, rapina, lesioni e minacce aggravati, rissa, violenza privata, danneggiamento e altri reati in materia di armi. Questo il bilancio dell’operazione portata a termine dalla Polizia di Stato di Brescia sotto la guida della Procura cittadina.
LA CONFERENZA STAMPA
Un’indagine nata a seguito di svariati episodi di violenza commessi fra il 29 giugno dello scorso anno e il 14 gennaio in città, in particolare nella zona della stazione ma anche in centro storico e all’esterno di vari locali.
In un caso avrebbero aggredito la vittima colpendola con una coltellata, con una bottigliata alla testa e con un taser riducendo il malcapitato in fin di vita. In altre occasioni sarebbero state utilizzate come armi mazze da baseball, bastoni, spray urticanti e cocci di bottiglia. Aggressioni violente con l’obiettivo della rapina, ma con pesantissime ripercussioni per le vittime. La Questura spiega che, alcune persone, “hanno riportato lesioni gravi, gravissime e, in un caso, anche permanenti”.
In due circostanze, salite poi alla ribalta delle cronache, alcuni indagati avrebbero provocato vere e proprie risse, scoppiate nel centro storico tra fazioni opposte che si sono fronteggiate utilizzando come armi pezzi di arredo urbano o dei plateatici dei locali.
Nel corso delle perquisizioni, eseguite anche a carico di altri indagati in stato di libertà, sono state rinvenute 6 armi giocattolo e circa 100 grammi di hashish.