Oggi si celebra la giornata della lotta alla pedofilia, una problematica che sotto varie sfaccettature è purtroppo divenuta più comune nell’anno della pandemia e dei lockdown.
Le nostre vite sono cambiate notevolmente, anche quelle dei più piccoli che sono stati obbligati ad avvicinarsi alle nuove tecnologie per poter seguire l’attività scolastica da casa e per mantenere i rapporti con gli amici.
“Il bilancio che possiamo fare oggi non è purtroppo positivo – fanno sapere dai vertici della Polizia postale – bambini sempre più piccoli sono vittime di varie forme di aggressione online tra cui l’adescamento su socialnetwork e app di gioco, adolescenti sempre più giovani si macchiano di reati di pedopornografia di solito imputati ad adulti, nessuna retrocessione del cyberbullismo e delle violenze online”.
Il Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online ha rilevato in effetti che nel 2020 c’è stato un incremento del 77% di reati online in danno di bambini e ragazzi: pedopornografia, adescamento online e cyberbullismo ma anche estorsioni sessuali, revenge porn e truffe sono tra i tipi di aggressioni rivolte ai più piccoli in rete. In particolare nel periodo del covid i casi di pedopornografia trattati dai poliziotti sono stati il 132% in più rispetto al periodo precedente e gli indagati sono aumentati del 90%.
Cifre simili riguardano il cyberbullismo e come detto si sta verificando un abbassamento dell’età di chi commette questi reati. I minori autori di questo tipo di azioni sono aumentati addirittura del 213%. Nel 91% dei casi sono maschi, accusati perlopiù di diffondere in rete immagini sessuali di ex fidanzate o immagini di abusi sessuali o insulti nei confronti di compagni o conoscenti.