“A differenza di Milano, noi questo dibattito l’abbiamo aperto non solo ai pubblici esercizi che connotano la movida ma per il commercio in senso lato. È sicuramente una strada, un esempio da seguire ma dobbiamo vedere come nel rispetto delle leggi nazionali ed europee come la Bolkestein e dell’equilibrio complessivo da mantenere sulla città”
A pochi giorni dall’entrata del regolamento di Milano sul Commercio, Andrea Poli, assessore al commercio e alle attività produttive di Brescia A Èlive interviene sull’iniziativa del Sindaco di Milano, Sala.
“Sicuramente un passo politico importante – aggiunge Poli – perché va nella direzione di dare ai Comuni la possibilità di intervenire là dove ci sono delle situazioni che vanno governate. Il tema autorizzatorio, il tema della possibile limitazione, il tema di poter governare nuovi insediamenti è centrale e questa è una potestà che deve essere lasciata ai Comuni. Quindi – sintetizza Poli – ben vengano le leggi regionali e comunali che ci dicono che possiamo farlo, bene sarebbe una opportuna riflessione su come,. in tutta Italia, quali devono essere gli strumenti per poi attuarlo”.
L’iniziativa del Comune di Milano ha riportato, in modo preponderando, al centro del dibattito politico agostano, il ruolo delle Amministrazioni Locali nella pianificazione del Commercio cittadino.
Leggi nazionali, direttiva europea Bolkestein in primis, hanno abolito le “licenze” aprendo completamente il mercato (salvo per tabaccherie e farmacie …). Per aprire un’attività non è necessaria un’autorizzazione o una licenza ma una “semplice comunicazione” di avvenuta apertura.
Questo nel tempo ha generato una concentrazione di attività dello stesso settore merceologico come ad esempio a Milano sui Navigli o a Brescia al Carmine dove sono nati decine di locali pubblici, serali, con plateatici che hanno, di conseguenza, originato una serie di altri problemi di ordine pubblico, ad esempio, che si sono riversati sulle Amministrazioni Comunali.
L’INTERVISTA A ÈLIVE
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IL REGOLAMENTO DEL COMUNE DI MILANO
Dal 19 agosto 2024 a Milano per aprire un locale pubblico non è più sufficiente la “scia”, la dichiarazione di inizio attività che in automatico consente l’apertura ma sarà necessaria un’autorizzazione del Comune. È il frutto del nuovo regolamento sui pubblici esercizi che possono generare la “movida” e che ha diviso la città in 9 zone all’interno delle quali il Comune di Milano ha previsto una serie di norme e di regole per concedere l’autorizzazione ai nuovi esercizi. Nulla cambia per quelli già in attività.