Nei giorni del lungo weekend pasquale, quest’uomo classe 1966 e positivo al covid aveva imbracciato il suo fucile esplodendo quattro colpi ad altezza uomo sulla porta della baita vicino alla sua. La motivazione? Essere stato respinto in malo modo quando poco prima si era recato dai giovani presenti per chiedere loro della droga. Il suo arresto per tentato omicidio è stato convalidato nella giornata di mercoledì, con detenzione domiciliare.
Era la sera di sabato quando l’uomo ha deciso di lasciare la sua baita a Breno per recarsi in quella vicina dove alcuni giovani stavano passando il giorno di festa. L’individuo ha chiesto ai ragazzi, che non lo avevano mai incontrato in precedenza, se per caso avevessero della droga da condividere. Infastiditi dalla richiesta e anche dalla scoperta che in quel momento era positivo al covid, hanno deciso di allontanarlo dapprima in modo educato, poi in maniera più decisa.
Probabilmente offeso dal comportamento dei giovani, l’uomo ha imbracciato il suo fucile sovrapposto calibro 12 ed è tornato da loro cercando di sfondare la porta della baita e sparando in un primo momento due colpi contro la porta, poi altri due sulla serratura della porta secondaria che bloccava l’accesso alla stanza dove i ragazzi si erano rifugiati.
Una volta entrato ha minacciato i presenti e si è momentaneamente allontanato lasciando un breve lasso di tempo ai ragazzi per darsela a gambe fra i boschi. A questo punto l’uomo è tornato all’attacco inseguendoli in auto e minacciandoli nuovamente di morte.
Fortuatamente dopo queste minacce l’indagato si è allontanato per recarsi a Calcinato a casa della sorella. Proprio lì i Carabinieri lo hanno arrestato e hanno anche ritrovato il fucile nel bagagliaio della macchina.